Tra spiagge, foreste, artigianato locale e.. rum!
Colombo la battezzò Martinica, in onore di San Martino; tuttavia i suoi abitanti, gli indigeni caraibici, da sempre la identificano con Madinina, l’Isola dei Fiori, per denotare la rigogliosa natura che questa perla dei Caraibi è da sempre capace di donare.
Ed è proprio la potenza della natura che ha regalato alla Martinica la nomea di più bella isola delle Antille Minori. Il nord, selvaggio ed esuberante, si presenta come uno scrigno verde, con innumerevoli cascate, ruscelli e il monte Pelée, il polmone verde dell’Isola. Alle sue pendici si trova Le Prêcheur, prima zona ad essere colonizzata, caratterizzata dalla sua chiesa con un campanile quadrato e dall’antico zuccherificio Habitation Céron, ora parco botanico, dove ammirare alberi ultracentenari; il più grande è un immenso Zamana con rami lunghi più di 25 metri.
Impossibile dire di no ad un’ora di relax sulle caratteristiche spiagge nere dell’isola vulcanica, tra piantagioni di ananas, banane e canne da zucchero: un’esperienza visiva e sensoriale con pochi uguali. Una tappa a Saint-Pierre, l’antica capitale culturale ed economica, è d’obbligo: a pochi chilometri si trova la Distilleria Depaz, dove è possibile scoprire ogni passo necessario alla preparazione del rum e acquistare il prodotto finito.
Per chi è alla ricerca di lunghe spiagge dorate e luccicanti, in perfetto stile caraibico, può facilmente spostarsi nel sud dell’Isola e perdersi nel suo incredibile fascino: si può scegliere tra Les Salines, la spiaggia più famosa della Martinica, oppure la Grande Terre des Salines, selvaggia e tranquilla; e ancora l’Anse Mabouyas, nascosta e immersa nel verde.
Affascinante la Martinica rurale, dove immergersi nell’artigianato locale: dal Bakoua, cappello emblema dell’Isola lavorato interamente a mano, passando per la Calabasse, il guscio di legno dalle mille funzioni, fino alle caraffe e ai contenitori di argilla, eredità del periodo precolombiano.